Uomo politico francese. Laureato in Giurisprudenza, ottenne
da Luigi Filippo l'incarico di procuratore generale della Corsica (1830).
Tuttavia, a causa del suo atteggiamento antigovernativo, mantenne l'incarico
solo per un anno e poi fu destituito. Passò dunque all'opposizione e fu
eletto deputato, ma alcuni articoli che scrisse nel 1834 per il giornale "Le
populaire" contro il Governo gli costarono un processo e una condanna. Si
rifugiò allora in Inghilterra, dove si avvicinò alle teorie di R.
Owen. Scrisse quindi il romanzo filosofico
Viaggio in Icaria, dedicato
agli operai francesi, in cui teorizzò un tipo di società ideale e
che gli procurò una vasta fama. L'Icaria è un Paese immaginario,
una di quelle repubbliche ideali in cui il pensiero di tutti i tempi, da Platone
a Th. Moore, ha vagheggiato un mondo perfetto e giusto. La costruzione
utopistica di
C., però, si distingue dalle precedenti per una
più decisa volontà di realizzazione e per un più realistico
intento. Nell'Icaria la proprietà è sconosciuta, tutti i beni sono
comuni e ognuno produce secondo le sue facoltà e consuma secondo i suoi
bisogni. Fissata così l'uguaglianza, cade ogni motivo di guerra, furti,
delitti, e di conseguenza, non sono più necessarie prigioni, polizie,
eserciti. La produzione di beni può essere moltiplicata dall'uso delle
macchine e da una perfetta organizzazione del lavoro. Il
Viaggio in
Icaria valse a
C. un gran numero di proseliti che lo spinsero a
realizzare le sue idee umanitarie. Ottenuto un immenso territorio nel Texas, nel
1848 vi si recò con alcuni seguaci, ma il tentativo si rivelò un
vero sfacelo e così pure quelli che seguirono, in Illinois e nello Iowa
(Digione 1788 - St. Louis, Missouri 1856).